Le orecchie non sono certo la parte del corpo che più si nota in una persona, ma solo fino a quando esse rientrano nella norma estetica. In caso contrario, il disagio può essere grande, soprattutto quando si è piccoli. Molto più spesso rispetto al passato, forse perchè l’estetica oggi è ritenuta socialmente più importante, i genitori con figli che presentano le classiche orecchie a sventola si rivolgono al chirurgo per procedere a una otoplastica.
I difetti che conducono a una otoplastica
I difetti sono comunque soggettivi perchè ci sono casi noti di personaggi che, pur avendo orecchie “evidenti”, hanno scelto di tenerle così. Si pensi all’ex Presidente degli Stati Uniti Obama o alla cantante Miley Cyrus. Il clicista Marco Pantani preferì al contrario correggerle chirurgicamente. Quando un padiglione auricolare troppo pronunciato o sporgente, una conca o un lobo molto grande o tutte queste cose insieme provocano un disagio è bene intervenire con una otoplastica, un intervento ormai di routine in mani esperte.
Come si svolge l’intervento?
L’otoplastica si svolge nella maggior parte dei casi in regime ambulatoriale e in anestesia locale (solo per pazienti adulti), con dimissioni nell’arco di poche ore. La procedura chirurgica prevede il modellamento e il fissaggio della cartilagine che conferirà una nuova forma al padiglione auricolare, quasi sempre con una sola cicatrice posteriore pressochè invisibile. All’intervento principale possono essere associati anche correzioni complementari per modellare il lobo auricolare e/o per diminuire l’ampiezza del padiglione auricolare. Il risultato finale sarà sempre il frutto di una condivisione con il paziente (o con i suoi genitori) e sarà quindi progettato ad hoc sulla base delle caratteristiche uniche di ogni paia di orecchie.
I risultati e il recupero
I risultati dovrebbero essere definitivi e naturali, cioè in assenza di complicanze non sarà più necessario intervenire. Il recupero è molto rapido: dopo una settimana viene rimossa la fascia elastica di protezione e si possono riprendere tutte le proprie attività, senza più il cruccio di orecchie oggetto di scherno o comunque che non ci piacciono.