LA CHIRURGIA DELLA MAMMELLA “LUCI E OMBRE”
Il tumore della mammella femminile è la neoplasia statisticamente più frequente nella popolazione. Il suo trattamento è chirurgico e farmacologico, ma, grazie alla continua scoperta di nuove terapie da associare alla chirurgia, i chirurghi hanno potuto diventare sempre meno demolitivi. Nella maggior parte dei casi la donna affetta da questa malattia può guarire, confrontandosi poi con gli esiti degli interventi che si saranno resi necessari per curarla.
La mammella nella donna è carica di un significato simbolico importantissimo, è la femminilità e la maternità, è la sessualità e l’immagine. Detto ciò, è intuitivo cosa si aggiunga alla paura della malattia quando la donna riceve la notizia di avere un tumore della mammella.
Personalmente, ritengo che non si possa più offrire solo la guarigione dalla malattia, ma bensì una qualità di vita che contempli l’integrità psico-fisica della paziente.
Spesso è possibile asportare solo una parte di mammella, purché le dimensioni del tumore siano tali da permettere la conservazione di una porzione di ghiandola mammaria in grado di garantire una discreta simmetria di forma fra le due mammelle. E’ ovvio che il volume della mammella operata sarà minore dell’altra a causa dell’asportazione del tumore, ma se la forma sarà gradevole e armonica in maniera da permettere alla donna di vestirsi e spogliarsi con naturalezza avremo raggiunto gli obbiettivi di cura della malattia, senza cioè la “deturpazione” dell’integrità psico-fisica.
Il trattamento cosiddetto “conservativo” della mammella prevede l’asportazione della ghiandola malata ed un rimodellamento della parte di mammella che rimane per ottenere un buon risultato cosmetico già alla fine dell’intervento demolitivo. Nella nostra struttura è possibile, per casi particolari, la collaborazione del chirurgo generale con il chirurgo plastico anche all’atto della demolizione, al fine di rendere possibile un risultato della miglior qualità possibile in un solo intervento chirurgico.
Meno frequentemente, è ancora necessario togliere tutta la ghiandola mammaria, non perché la malattia sia più grave, ma perché la mammella molto piccola o con tumore multi-focale non può essere trattata con un’asportazione parziale. In questo caso, il chirurgo plastico propone la metodica più appropriata al caso specifico per ricostruire una mammella gradevole, piacevole da vivere e che ricostruisca l'”integrità” femminile. La mammella può essere ricostruita in uno o più interventi utilizzando materiali protesici o autologhi, ovvero prelevati dalla paziente stessa (cellule staminali o lembi).
Le “ombre” dell’argomento risiedono proprio nel percorso della ricostruzione che è raramente semplice e veloce. Credo sia importante aiutare la donna prima ad accettare la malattia e poi condurla per mano con pazienza e comprensione lungo il percorso della terapia e della ricostruzione.
Ad una paziente alla quale viene comunicata la diagnosi di tumore può sembrare che la vita sia finita, ma in realtà, quasi sempre, dopo mediamente un anno e mezzo tornerà a vivere la propria vita con serenità.
Monica Pasqualini