Naso brutto?
La rinoplastica, nelle sue varie forme di rinoplastica estetica e di rinoplastica funzionale, si rivolge sia agli aspetti estetici che funzionali del naso, aspetti spesso trattati contestualmente.
La rinoplastica ha come obbiettivo quello di fare un restyling del naso per raggiungere una forma migliore e una funzionalità corretta.
Spesso con una rinoplastica richiesta anche solo per fini estetici si ottiene oltre al miglioramento estetico del naso anche un miglioramento funzionale. Raramente l’aspetto funzionale è l’unico scopo di una rinoplastica.
La rinoplastica estetica e la rinoplastica funzionale trovano indicazione sia nei maschi che nelle femmine con una incidenza percentuale molto simile.
Nella maggior parte dei soggetti la volontà di cambiare l’ estetica del naso con un intervento di rinoplastica sorge sin dalla giovane età e resta insoddisfatta spesso fino all’età adulta, quando, con la maggiore età (per sottoporsi a qualsiasi tipo di chirurgia, rinoplastica compresa, per un minorenne è necessario il consenso dei genitori), ciascuno può decidere liberamente di sottoporsi all’agognata rinoplastica senza dover rispondere a nessuno.
In molti altri casi la rinoplastica viene offerta dai genitori al compimento della maggiore età come regalo ai figlioli meritevoli dopo la promozione dell’ultimo anno scolastico.
L’attesa e la volontà di cambiare il proprio aspetto con una rinoplastica incide così tanto nella psicologia individuale che spesso, dopo l’intervento di rinoplastica, il paziente si ritrova a cambiare radicalmente anche le proprie abitudini, relativamente ad esempio all’acconciatura dei capelli, al modo di vestire e si ritrova ad acquisire maggiore autostima ed a diventare più ricercato nel vestire e più curato nella propria persona, a volte faticando a riconoscere la sua immagine, benché migliorata.
E’ vero che un intervento di rinoplastica spesso può cambiare il destino di una persona.
Rinoplastica estetica
Per capire come si rifà un naso, con una rinoplastica estetica, bisogna avere un’idea anche approssimativa di come anatomicamente è costituito un naso e quindi su quali strutture la rinoplastica deve agire per modificare la forma.
Chi si sottopone ad una rinoplastica deve sapere che ogni naso deve la sua forma a ciò che c’è sotto la pelle, cioè alle cartilagini alari, che sostengono la punta e che sono responsabili della sua forma, e alle ossa nasali, che sono responsabili della dimensione globale del naso. Di tutto ciò deve tener conto una rinoplastica, oltre che di altre strutture anatomiche come il setto (osseo e cartilagineo) e le cartilagini triangolari, che hanno importanza nella funzionalità respiratoria, talvolta anche nell’estetica del naso, e che in un intervento di rinoplastica devono essere adeguatamente trattate (rinoplastica che contempla le deviazioni del setto e le deviazioni della piramide nasale).
Rinoplastica aperta e rinoplastica chiusa
Dal punto di vista dell’estetica di un naso, particolare importanza riveste la lunghezza ed è questo aspetto un banco di prova per le varie tecniche di rinoplastica
In tema di tecnica di rinoplastica bisogna sapere che il rimodellamento dei particolari anatomici in una rinoplastica o in una rinosettoplastica, sia dal punto di vista estetico che funzionale (rinoplastica estetica/ rinoplastica funzionale), può essere effettuata agendo esclusivamente dall’interno del naso, oppure agendo in via combinata anche dall’esterno. In tal caso la rinoplastica prevede la possibilità di sollevare completamente, tipo cofano di un’automobile, la pelle (parliamo delle cosiddette tecniche “open” di rinoplastica).
La rinoplastica aperta prevede una incisione aggiuntiva rispetto alla rinoplastica chiusa, per la separazione della cute davanti al naso, esternamente, per via di un’incisione cutanea che consente, unitamente alle incisioni interne, di scoperchiare letteralmente la punta del naso per consentire quindi di intervenire sulla struttura cartilaginea in visione diretta; per questo si chiama rinoplastica aperta.
Dal punto di vista delle modalità anestesiologiche la rinoplastica può essere eseguita in anestesia locale, supportata da una sedazione o più spesso praticata sotto anestesia generale.
Nell’intervento di rinoplastica il modellamento della punta e quindi il restyling dell’estetica della punta del naso può comunque avvenire per diretta visualizzazione delle strutture da rimodellare, anche senza dover ricorrere alla rinoplastica open, ottenendo l’esposizione delle cartilagini alari in maniera alternativa al sollevamento completo della cute della punta del naso. In tal caso la rinoplastica prevede due incisioni interne, una vicino al margine della narice ed una alcuni millimetri più dentro, così da consentire di rovesciare in fuori le strutture interne da modellare con la rinoplastica chiusa.
Diversamente altri tipi di tecnica di rinoplastica utilizzati possono consentire di rimodellare le strutture della punta senza esporle completamente (come avviene con la tecnica di rinoplastica open o con la tecnica della doppia incisione), con una sola incisione interna che consente di visualizzare solo la porzione di cartilagine da asportare.
Ogni rinoplastica che non contempli incisioni cutanee esterne sulla cute (narici escluse) viene catalogata come ” tecnica chiusa “.
Scelta della tecnica più appropriata
La scelta della tecnica di una rinoplastica dipende dalla scuola, ma anche dal tipo di condizione di partenza e dall’obbiettivo che la rinoplastica si prefigge di raggiungere.
Questi accenni di tecnica di rinoplastica hanno il fine di chiarire molti dubbi che crediamo abbiano i pazienti che pensano di sottoporsi all’intervento di rinoplastica, dubbi che vanno chiariti assolutamente affinché il paziente candidato alla rinoplastica possa essere cosciente e cioè aver compreso tutto quanto relativo alla procedura di rinoplastica oggetto del suo desiderio, ma anche del suo consenso.
Rinoplastica e armonia del viso
La rinoplastica tende a migliorare tutta l’estetica del viso. L’armonia della faccia dipende dall’equilibrio d’insieme.
Nella cosiddetta profilometria contano la posizione del mento e la sporgenza del naso che definiscono reciprocamente il piano armonio facciale. La rinoplastica deve tener conto di questo piano che è tangente al naso ed al mento. Un buon profilo deve avere un piano armonico che si rapporta col labbro inferiore a circa 2 millimetri di distanza nella donna e tra i due e i 4 mm di distanza nell’uomo. Un buon risultato di una rinoplastica si misura anche così.
Un bel naso è tale solo in un determinato contesto: il suo viso particolare. Nel progettare una rinoplastica bisogna quindi tenere in considerazione tutte le parti / caratteristiche del viso, come l’altezza facciale, la prominenza delle regioni zigomatiche, le dimensioni e la proiezione del mento.
Altri elementi di riferimento sono: l’angolo fronto-nasale e l’angolo naso-labiale.
In determinati casi per ottenere un profilo più armonico non è sufficiente la rinoplastica ma è necessaria anche una mentoplastica.
Tempi di recupero post intervento
Dopo una rinoplastica distinguiamo tra l’immediato post operatorio, che contraddistingue un primissimo periodo di indisponibilità e che possiamo considerare possa durare un paio di giorni, ed un secondo periodo corrispondente al tempo utile per sopportare il tutore rigido (8 giorni circa).
Possiamo considerare che l’iter evolutivo del post-operatorio di una rinoplastica si concluda in qualche mese per le pelli più grasse ed in qualche settimana per le pelli più sottili.
Dopo una rinoplastica le ragioni più frequenti di insoddisfazione o di contestazione sono costituite da difetti di simmetria o da irregolarità varie e, peggio, dalla comparsa di qualche disfunzione respiratoria dovuta alla rinoplastica stessa, magari anche per l’indebolimento eccessivo delle strutture rigide responsabili di una buona funzionalità respiratoria la cui integrità anatomo funzionale è alla base della corretta inspirazione.
É confortante sapere che generalmente ai risultati indesiderati di una rinoplastica, con l’eccezione dei “disastri”, c’è una possibile soluzione con una revisione chirurgica.
Se coesistono problemi funzionali la rinoplastica può essere associata alla settoplastica o alla ricostruzione delle valvole nasali (correzione di difetti, anche con innesti cartilaginei, che causano difficoltà respiratoria per via nasale).
Anestesia
Generale, l’anestesia locale è indicata solo per correzioni della punta del naso.
Ricovero
Da 1 a 2 giorni. In caso di rinosettoplastica può essere indicata una permanenza nella struttura fino a 3 giorni.
Decorso
A fine intervento viene applicata una contenzione (gesso o placchetta) che deve rimanere in sede per 7 giorni.
Le narici sono occluse con due tamponi nasali per le prime 24-48 ore.
Frequenti sono le ecchimosi delle palpebre inferiori e il loro gonfiore che permane per 3-4 giorni.
Guarigione
Il recupero totale è previsto in 10-11 giorni. Dopo la rimozione della contenzione sono applicati per 7 giorni cerotti che aiutano la riduzione del gonfiore.
L’attività lavorativa e sociale può riprendere all’asportazione dei cerotti. Il risultato è apprezzabile dopo 2 settimane, ma lo “sgonfiamento” prosegue per qualche mese.